veleno-a-colazione

:-:La sapete quella delle due vecchie signore in villeggiatura sui monti Catskills e una dice: "Mamma, come si mangia male in questo posto!". "Oh sì, il vitto è uno schifo, e oltretutto ti danno porzioni così piccole!". Beh, questo è essenzialmente quello che io provo nei riguardi della vita (tratto dal film "IO e Annie", di Woody Allen.)

Wednesday, May 04, 2005

nel caso qualcuno se lo fosse chiesto.

La canzone del rito pagano di Bonolis, quella in sardo si chiama “Milia vatu’ sa trota”, (aka Ballu lestru).
Purtroppo non parla di sacrifici satanici, ma solo delle preparazioni di un matrimonio; Milia che è con le pezze al culo e non può fare altro va al matrimonio, e porta sta cazzo di trota.
Questo secondo le parole di mia nonna che quando ha sentito la canzone si è messa a mormorare che "lei, le sentiva da piccola a Sorso, perchè abitava vicino alla bettola del paese, e gli ubriachi- quando ha detto ubriaconi, ha guardato me- cantavano a squarciagola anche canzonacce.
Insomma sentire queste cose le ha fatto ricordare la sua gioventù.
Poi mi ha dolcemente ricordato che lei a 18 anni già lavorava e faceva supplenze andando su e giù per la Sardegna (in posti dimenticati dagli uomini e da Dio, con figli di pastori che venivano a scuola col coltello) mentre io per trovare un lavoro decente ho aspettato 29 anni.
Poi di solito seguendo una Weltanshaung infarcita di pecorino, mia nonna si mette a parlare (da sola) citando vari "zio peppino", "zia mariuccia", "comare Pina", tutta gente morta eh, poi si mette a a parlare della guerra e che lei ha fatto l'esame di mistica fascista perchè glielo hanno imposto che lei aveva il bisnonno (che si chiamava Giuseppe ed era testuali parole "uno stronzo fatto e finito" (nd, io mi chiamo Giuseppe e mia nonna mi odia...è un caso?)che era rossiccio, o meglio non gliene fregava nulla lui aveva la bottega da pasticciere.
Poi, siccome sta filastrocca è durata almeno un'oretta buona e si è fatta cena, chiede dov'è la cena....
Poi chiedono perchè uno vuol vivere da solo.

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