veleno-a-colazione

:-:La sapete quella delle due vecchie signore in villeggiatura sui monti Catskills e una dice: "Mamma, come si mangia male in questo posto!". "Oh sì, il vitto è uno schifo, e oltretutto ti danno porzioni così piccole!". Beh, questo è essenzialmente quello che io provo nei riguardi della vita (tratto dal film "IO e Annie", di Woody Allen.)

Monday, February 28, 2005

Ieri ho visto il famoso film "christiane F." ; mi ricordo che lo diedero su telepadova, all'epoca poi una strana
forma di censura (voluta dai cartelli della droga ovvio, non faceva abbastanza buona pubblicità alla roba, qui si parla di marketing d' immagine mica cazzi)
bloccò la messa in onda nei decenni successivi, salvo far vedere rare esibizioni di tossici nei telefilm di derrick.
Ora il suddetto e' una specia di colosso della avanguardia e transavanguardia una specie di
"corazzata potiomken" della disperazione unita alla storia d'amore (quindi una "via col vento" al sapore di eroina).
La trama non ve la dico, tanto non frega un cazzo a nessuno.
Vorrei far sapere solo che venerdi' al concerto dark industrial c'erano due tipi ; uno sembrava esattamente l'attore che interpreta DEtlef, il moroso di christiane.
L'altro sembrava un residuato dui "la caduta degli dei" film decadente pieno di checche nazi (sodomia e schnapps, un classico)
Tanto per la cronaca il concerto era pieno di architetti, artistoidi, dark depressi, la birra faceva schifo.
La musica era buona, ma la violoncellista voleva fare i vocalizzi come sainkho Namchtiliak, ma non ci riuscirà mai
perchè SAinko è nata nella steppa e caga in testa a tutti, tu al massimo sei di Cinisello.
La cosa interessante però è che c'era questo tipo vestito country, con un vistoso scagazzo di piccione sulla spalla e mi è venuta in mente la signorina G.
La signorina G. era di un fiorente paesino del nord est, ci conoscemmo durante un periodo di istruzione viaggio studio
a Londra; G, non era niente di speciale, se non per essere gialla di pelle (malattie al fegato), figlia di un grosso rivenditore di jeans dela nord del padovano,
Millantava di non aver mai comprato un jenas in vita sua, non perchè il padre glieli regalasse, ma perchè , diceva, i fornitori davano gratis i pantaloni con difetti di fabbricazione.
Oddio, era molto simpatica (un pò zuccona), ma la cosa che la devastava in maniera irreversibile era il fatto di essere invasata con gli indiani.
NEl senso, oltre ad avere un tatuaggio (fatto col permesso dei suoi, invasatissimi con Usa e dintorni), con una piuma ,ti sfracellava i coglioni con la storia delle harley davidson, etc. etc. e le custom di qua e le custom di là...
MOlto interessante, ovvio, ma lei veniva da un ambiente dove oltre al lavoro- macchinone si poteva anche possedere un harley; (se non sapete cosa vuol dire i lmiracolo del nord est, venite a fare un giro nell'alta padovana)
Io peraltro non ho mai avuto nemmeno un motorino, quindi la cosa non andava oltre il "silenzio assenso".
Per contrasto a questa opulenza crassa e snervante e contro i suoi genitori che erano di fascistissima e veneta stirpe, neri come la pece, G, univa una solida fede rossa; era più a sinistra del peggior troskista, leni-maoista cxhe si potesse immaginare.
Disegnava bandiere di Cuba ovunque, e quando dico ovunque dico davvero ovunque; persino nei cessi del college.
sui muri della camera che condivideva se non ricordo male con due ragazze ameboidi di Cremona. Essendo a Londra, il pellegrinaggio alla Tomba di MArx (highgate per chi non sapesse), si impose e vide
il sottoscritto, G. in piena crisi "ho visto la madonna" e un altro simpatico ameboide di Modena che purtroppo non so che fine abbia fatto.
La gita fu molto bella, fatte le foto, tornammo a casa.
Oltre a cio' l'invasamento permise di vedere un raduno di Harleysti inglesi in un HR cafè in cui G, era completamente impazzita e dva lezioni sulle cromature, sui modelli (che lei conosceva a memoria fotografica), persino sui giubbotti dei
tizi inglesi che notevolemtne ubriachi non le davano il minimo peso.
Ovvio che a me non me ne fregasse più di tanto, ma siccome ero maggiorenne potevo dire all'accompagnatrice "vado dove cazzo mi pare"; l'accompagnatrice peraltro mi sembra se la intendesse col direttore del college, ma non ne sono mai stato sicuro; fatto sta che a me e un altro tipo maggiorenne di Catani lasciava la briglia sciolta al massimo. Una pacchia.
Come purtroppo succede, le cose belle hanno una fine; ognuno tornò alla sua vita ma io e g. ci tenemmo in contatto; lettere (lei scriveva tipo 3 fogli perchè scriveva in grandissmo e un solo foglio aveva la bandiera di cuba)
Insomma com'è come non è, decisi di andarla a trovare; previo accordo telefonico, un anno dopo la vacanza andai a C. Sul Br.; ameno paesino, arrivai in pieno primo pomeriggio, giorno feriale
viaggio in autobus e lei mi venne a prendere.
Mi portò a fare un giro per il paese, al confronto il mio sembrava Las VEgas, e arrivammo al negozio del padre; il padre, tipo rude sbrigativo, con maglietta harley da vero tamarro, decise che quel toso con i capelli troppo lunghi con anfibi militari (era agosto ma lo stile è stile)
non era esattamente il suo "cup of tea"; cmq, si dimostrò gentile, mi portò a vedere il cavallo della sua bambina (sì la principessina aveva un cavallo da monta americana), mentre eravamo a vedere la sorgente del brenta,
che a nord è veramente un fiumiciattolo, poi diventa un signor fiume, accade l'imprevisto.
Un piccione mi scacazza sul giubbino.
Un piccione di merda, il mio giubbino finto alternativo- red sox: il padre sbrigativo mi porge la sua bandana, (bandana d'ordinanza )e mi pulisco alla bell'è meglio mentre la rideva di gusto.
Poi mi riaccompagnò a casa, (alla sua, non alla mia a 34 km di distanza); e presi il bus ; è un bel pò che non ci si sente.
Ci siamo persi di vista, succede, credo lei abbia fatto scienze Politiche...forse è finita a Cuba.
O forse no.
I genitori sicuramente sono rimasti dov' erano....

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