veleno-a-colazione

:-:La sapete quella delle due vecchie signore in villeggiatura sui monti Catskills e una dice: "Mamma, come si mangia male in questo posto!". "Oh sì, il vitto è uno schifo, e oltretutto ti danno porzioni così piccole!". Beh, questo è essenzialmente quello che io provo nei riguardi della vita (tratto dal film "IO e Annie", di Woody Allen.)

Monday, December 08, 2003

Kaiserfleish mit yodel danke: il mercatino di Natale del trentino

Dopo svariati contatti telefonici, disdette si era arrivati ad 2 possibilità: in vista del mitico ponte di 6, 7, 8, ovvero 3 giorni di festa e giterelle invernali...
Ipotesi numero uno: mercatino di Brugine orrendo paesetto della bassa padovana, famoso per il mercatino dell'usato.
Ipotesi numero 2: il famoso mercatino di natale di Trento, ultima creatura di una serie di mercatini natalizi diffusi in tutto il territorio regionale.
Ora diciamolo: la moda dei mercatini in veneto ha preso orrendamente piede, sono dappertutto.
Da anni ormai inviati Rai e mediaset propinano la bellezza del mercatino nel suggestivo sfondo alpino (quindi no sei cool se d'inverno non vai )
MA andare a Trento posto dove io non ero mai stato, era come andare a cercarsele.
CI troviamo in treno PAdova- Verona io e F. arrivo a Verona, la stazione è piena di gente.
Piena.
Il treno della 9. 50 sembra un diretto Benares- Agra , gente appesa alle porte.
Ariva anche M. aspettiamo un po' facciamo il biglietto per il treno dopo, arriva un mezzo speciale, straordinario che ci porta nella città: in sè TRento è carina il centro storico "sa di tirolese ma in maniera light".
Non è come Linz, Graz, ma ha case dipinte e colori di intonaco molto pastellosi.
Arriviamo finalmente alla tanto agognata meta.
LA bolgia di gente è impressionante in una piazza tutti stipati, il rito collettivo del "compra il ricordino" sinceramente mi disgusta, anche perchè io sono abitutato al legno cadorino, al pino, molto più scuro e presente nelle cose.
Insomma usciamo dalla piazza dopo aver visto che l'anima centrale della piazza è per chi vuol mangiare ma solo poche cosette: due sputi di canederli, due sputi di spezzatino, e una misera fetta di polenta.
Disprezzo.
Soprattutto per la polenta che io odio.
Andiamo in giro in cerca di vettovaglie, e troviamo tutti i bar pieni: i ristoratori trentini stanno andando alla grande noi iniziamo a girovagare, troviamo un cinese(c'è sempre un ristorante cinese nella vostra cità che vi salverà dai morsi della fame placherà il vostro stomaco con wanton fritti, e maiale in salsa di funghi e bambù): onorate il compagno cinese. Funghi proletari e bambù rivoluzionari.
Il tutto innaffiato dal Mueller Turgau vino bianco frizzantino (che ha ammazzato tutti i sapori ma tant'è)
Torniamo nella bolgia dopo aver visitato una libreria aperta(vittoria: compro un libro sugli Schutzen, gloriosi difensori della patria alpina e un misero libro di ricette montanare)
LA bolgia alle ore 15 non è calmata. andiamo definitivamente via.
La cosa divertente è che ho sentito tutti i dialetti, (molti romani, pugliesi,toscani, milanesi-che sono dappertutto- ma tutti erano abbastanza schifati dalla situazione, ma persistevano...), ma la palma d'oro la merita una frase"uè, amore, io mi sono rotto i coglioni" sentita di sfuggita tra la bancarella delle palle decorate e quella del cioccolato.
Palma d'onore mondiale alle babbucce in loden massa enorme di signore di mezza età che chiedevano le babbucce del color x per la nipotina ( che difficilmente metterà mai cose del genere quindi ammuffirano in qualche scatola per anni)
Viaggio di ritorno uguale all'andata: delirio.